Il fattore o disturbo psicosomatico, adotta questa terminologia, perché ha a che fare con la psicosomatica, che è un ampio campo della patologia, che si colloca a metà strada tra la medicina e la psicologia.

Il termine “psicosomatico” è composto da due parole: “psico”, quindi mentale e somatico, ovvero, riferito al corpo umano.

In anatomia, gli “organi somatici”, sono gli organi deputati alla sensibilità e al movimento volontario, cioè quelli controllati dal sistema nervoso centrale.

Quindi, possiamo dire che la psicosomatica, analizza la relazione tra mente e corpo, ovvero, tra il mondo degli stati d’animo, quello emozionale, quello affettivo e il “soma”, il nostro corpo fisico.

Nello specifico, la psicosomatica, ha lo scopo di rilevare e comprendere gli effetti negativi che la psiche, la mente, produce sul soma, il corpo.

I disturbi psicosomatici, sono delle malattie vere e proprie, che comportano danni a livello organico e che sono causate e aggravate da fattori mentali, quindi, il disturbo psicosomatico, si definisce come la risposta fisica a un disagio psicologico.

In particolare, situazioni di stress emotivo, ansia patologica, paura costante o di forte preoccupazione possono portare il fisico a esprimere, sottoforma di campanello di allarme, un disagio più profondo.

I sintomi psicosomatici non derivano né da una condizione medica generale né dagli effetti diretti di una sostanza, ma esclusivamente dalla presenza di un disagio mentale.

I sintomi psicosomatici coinvolgono il sistema nervoso autonomo, detto anche “simpatico” e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress.

Le emozioni negative, come il risentimento, il rimpianto, la rabbia, la paura e la preoccupazione, possono mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di alterazione, che riflettendosi sul corpo, crea una condizione di emergenza continua, a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare.

I pensieri troppo angosciosi, quindi, possono mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di attivazione persistente, il quale può provocare dei danni a tutti gli organi e gli apparati del nostro corpo fisico, soprattutto a quelli che possono essere considerarti più deboli per molte cause diverse.

I disturbi di tipo psicosomatico possono manifestarsi:

• nell’apparato gastrointestinale (gastrite psicosomatica, colite spastica psicosomatica, ulcera peptica)
• nell’apparato cardiocircolatorio (tachicardia, aritmie, cardiopatia ischemica, ipertensione essenziale)
• nell’apparato respiratorio (asma bronchiale, sindrome iperventilatoria)
• nell’apparato urogenitale (dolori mestruali, impotenza, eiaculazione precoce o anorgasmia, enuresi)
• nel sistema cutaneo (la psoriasi, l’acne, la dermatite psicosomatica, il prurito, l’orticaria, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa)
• nel sistema muscoloscheletrico (la cefalea tensiva (o mal di testa), i crampi muscolari, la stanchezza cronica, il torcicollo, la fibromialgia, l’artrite, dolori al rachide, la cefalea nucale)
• Infine i disturbi psicosomatici possono esprimersi anche sottoforma di problemi associati all’alimentazione.

Tra le macroaree dei fattori di rischio, scatenanti i sintomi psicosomatici, vi sono:

• temperamento
• personalità
• stress psicosociale
• eventi di vita

Ognuno di questi, contiene al suo interno cause scatenanti diverse, quindi, l’approfondimento è d’obbligo.

Temperamento e personalità sono strettamente legate, in quanto il primo è conseguenza del secondo, infatti, il temperamento è un elemento del carattere di un individuo, da ascrivere alle disposizioni più segrete della sua personalità, spesso determinante della sua volontà e del suo modo di agire: freddo, nervoso, irritabile, romantico, ecc.

Per quanto riguarda la personalità, abbiamo molti aspetti da analizzare.

E’ genericamente, l’insieme delle caratteristiche individuali, non fisiche, che in quanto tali costituiscono o conferiscono motivo di integrità o di distinzione sul piano dei rapporti sociali.

Nel caso di una personalità multipla, ovvero, un disturbo psicologico, abbiamo la compresenza nello stesso individuo di due o più personalità, che emergono alternativamente.

Lo stress psicosociale è la macroarea dove è sicuramente necessario effettuare una analisi più concentrata, in quanto è il risultato dell’impostazione sistemica della società, alla quale tutti siamo soggetti.

In pratica, vivendo in un mondo dove la vita delle persone è principalmente scandita sempre da costanti paure, preoccupazioni e attività al sopra della sopportazione sia fisica che mentale è inevitabile che lo stress la faccia da padrone, provocando e alimentando costantemente alterazioni mentali, che inevitabilmente si riflettono sul corpo fisico.

Ed è inutile sottolineare, che tutto ciò è assolutamente previsto, voluto e messo in pratica, perché una società composta da persone indebolite mentalmente e quindi anche fisicamente è molto più controllabile, oltre che portare costanti profitti alle aziende farmaceutiche, che come sempre insegnano a curare i sintomi, invece che ricercare le cause.

Procedendo con la nostra analisi è molto importante da considerare il fattore inconscio, che interviene nel disturbo psicosomatico a nostra insaputa.

Dobbiamo sapere però, che l’inconscio è una proiezione del conscio, quindi non agisce indipendentemente, ma contiene al suo interno tutto ciò che di irrisolto, viene volontariamente omesso nella nostra parte conscia.

Per meglio comprendere questo importante concetto, basti pensare, per esempio, a delle paure che abbiamo e che invece di vincerle, cerchiamo di non pensarci; queste si vanno a collocare nell’inconscio, scatenando il fattore psicosomatico.

Questo è un altro degli importanti motivi, per cui, per arrivare a una salute mentale totale è indispensabile essere in connessione con la nostra vera essenza interiore e profonda e smettere di indentificarci nella nostra mente, alterata e fuorviata dai retaggi e dalle manipolazioni sociali e assumerne il controllo.

Per quanto riguarda gli eventi di vita, questi possono sicuramente condizionare in maniera positiva o anche fortemente negativa, sia il nostro conscio che il nostro inconscio, ma il più delle volte, anche apparentemente dovuti al “caso”, sono imputabili a uno stile di vita malsano o a molti altri fattori, che dipendono sempre e comunque da una impostazione sistemica di vita, il cui risultato è sempre il  malessere, la sofferenza, la malattia e la morte prematura, il che ne rende la sopportazione molto difficoltosa per menti più delicate e sensibili, nel senso che un evento di vita molto brutto, può essere non superato a livello mentale, superato parzialmente o somatizzato, tutte condizioni, che possono scatenare il fattore psicosomatico.

La maniera più certa per potersi liberare da disturbi psicosomatici, quindi risultanti di una malessere fisico, ma provenienti da un malessere mentale è risolvere il malessere mentale; tutte le altre forme di cura consigliate, soprattutto se riguardanti la cura del corpo, sono fuorvianti o quanto meno provvisorie.

Mai come in questi casi, il detto “Mens sana in corpore sano” è stato più appropriato.